BOLLENTE FURY

 

Capitolo 1

Olive

 

Dopo aver camminato in paradiso abbastanza a lungo, ad un certo punto, devi darti un pizzico per vedere se è tutto reale. Anche dopo il pizzicotto, risulta che quello non era un sogno. Sono davvero qui. Sono a Sacramento, California. Non posso ancora credere che sia vero.

Okay, so che Sacramento non è il luogo più bello della California. Ma questo solo perché quasi nessuno sa cos’altro c’è qui. Sacramento è la capitale dello stato della California, ed ora qui, ci abita il Governatore più bello che questo Stato abbia mai avuto.

Per farvi un’idea di come possa essere quell’uomo, prendete un modello di una pubblicità di acqua di colonia e poi applicateci sopra un sacco di intelligenza e di carisma, ecco a voi il Governatore Duke Bradon. Si candidò per ricoprire quel ruolo a 24 anni e vinse. Considerando tutta l’esperienza della concorrenza, è stato fantastico a riuscirci. E, considerando il piccolo scarto di voti che gli ha permesso di vincere, mi piace pensare che sia stata la mia preferenza in cabina elettorale, che gli abbia regalato la vittoria.

Realisticamente parlando, so che non è stato il mio voto, ma è bello pensarlo. Perché se è stato grazie a me che ha ottenuto il suo lavoro, mi dovrebbe un favore. Non sto dicendo che deve ripagarmi diventando il mio schiavo del sesso o altro. Ma non saprei a cos’altro pensare, a parte il sesso, visto che quell’uomo è davvero molto sexy. C’è una foto di lui che corre a torso nudo durante la Maratona della California e il suo corpo scintillante e scolpito è ora lo screensaver del mio cervello. Il governatore Duke Bradon è la perfezione fisica. E se quello non fosse già abbastanza, è la persona più ambiziosa che possa mai immaginare esistere sulla faccia della terra.

Il mio apprezzamento per gli uomini incredibilmente ambiziosi è soltanto una scoperta recente per me, avrei dovuto notare prima questa mia predilezione per questo genere di persone. Non è che sia uscita con così tanti ragazzi del resto, ma forse qualche indizio ce lo avevo già avuto. Durante il mio primo anno di college, avevo una cotta per un tipo pieno di sé e che diceva che un giorno sarebbe stato milionario. Ogni altra ragazza era abbastanza intelligente da stargli lontana, ma come una falena triste e paffuta, fui attratta dalla luce.

Uscii con lui finché non si laureò quell’estate per poi tornare a casa dai suoi genitori Disse che lo faceva in modo da non dover pagare l’affitto mentre costruiva il suo impero. Mi parve giusto. Ma, dopo che passarono alcuni mesi e lui ancora non aveva trovato uno stralcio di lavoro, cominciai a vederlo come lo vedeva ogni altra ragazza, un tipo triste e patetico che diceva un sacco di cose belle ma seguite da nessun fatto reale.

Dopo aver imparato la lezione con lui, il ragazzo successivo con cui ero uscita fu un attore. Non era un attore con un lavoro e neanche un bravo attore, ma era chiaro sulle cose che desiderava fare. Voleva diventare una star del cinema. E per diventarci un giorno, ci lavorava su, facendo… il cameriere.

Ehi, non ho niente contro i camerieri. So che è persino una tradizione tra gli attori, essere passati per quel lavoro prima di diventare famosi. È a causa dell’orario flessibile di quel tipo di lavoro. Se improvvisamente avessero avuto un’audizione, potevano facilmente cambiare turno. Lavorare nel giusto ristorante, e una buona dose di mance, permettono addirittura di avere una vita decente.

Ma, ops. Dopo che siamo usciti per alcuni mesi, l’ho visto fare uno showcase. Gli showcase sono queste cose che gli attori organizzano con la speranza di essere notati dai direttori dei casting. In seguito, non potevo evitare di pensare, ‘se realmente desidera essere una star, non dovrebbe lavorarci un po’ di più su?’ Quell’uomo faceva schifo a recitare ed intrattenere il pubblico. Sto parlando di uno che ‘oddio-non-posso-credere-che-abbia-infilato-il-cazzo-dentro-di-me’.

Dopo di lui, sono uscita con un tipo che sosteneva che avesse tra le mani un’app che sarebbe stata il Facebook del fututro. E dopo di lui, sono uscita con un ragazzo molto più grande di me che sosteneva che avrebbe cambiato il mondo con le sue miniere di sabbie bitumose in Canada. Secondo lui le sabbie bituminose sono come i pozzi di petrolio, ma per gli scemi. Missione fallita!

È stato dopo di lui che ho pensato di rallentare e cominciare a pensare che cosa diavolo stessi facendo della mia vita. Avevo un diploma in affari internazionali ma ancora lavoravo come receptionist in uno studio di avvocati. Non era male come lavoro e la paga era buona per una appena uscita dal college. Ma mi annoiava da morire. Le uniche volte che riuscivo a sentirmi viva era quando sentivo parlare qualcun altro delle proprie ambizioni.

Una volta che ho realizzato ciò, ho preso una pausa nell’uscire con questi soggetti. È incredibile ciò che impari su te stessa quando elimini tutte le tue distrazioni. Ormai ero una donna che si avvicinava ai trenta che viveva la propria vita di riflesso a seconda della persona con la quale usciva. Forse era ora che iniziassi a vivere davvero la mia vita. Ma quando hai passato la tua vita ad aiutare altre persone a realizzare il loro sogno, non hai molto tempo per capire quale possa essere il tuo.

Ed è per questo che deciso di lasciare Los Angeles per la meravigliosa Sacramento, sempre in California. Mi ero laureata in affari internazionali perché volevo fare la mia parte nel cambiare il mondo. Non ci sarei riuscita come receptionist in uno studio legale. Ma, avrei  potuto farlo se avessi lavorato per qualcuno come il Governatore Duke Bradon, dietro al quale sbavavo e fantasticavo da tempo.

Cosa avrei fatto per lui? Non ne ero sicura. Ma quando ho chiamato il suo ufficio, hanno detto che stavano per iniziare a lavorare per la sua prossima campagna elettorale. Sarebbe stato perfetto. E chi l’avrebbe mai detto che i miei anni come receptionist in uno studio legale mi avrebbero reso la persona perfetta per ordinare adesivi per paraurti con sopra il nome di Duke? Tutto perfetto come doveva essere.

“Hai trovato facilmente l’ufficio?” Chiese Tilly, con aria di una alla quale non interessasse la mia risposta.

“Sì, vivo in un Airbnb qui vicino, grazie,” le dissi con sorriso nervoso.

“Oh. È buono da sapere che sei vicina. Sarà utile se rimani nei paraggi e c’è qualcosa dell’ultimo minuto che ho bisogno che tu faccia”, disse la responsabile della campagna.

“Rimarrò nei paraggi allora”, dissi io. “Voglio dire, se posso essere utile a qualcuno. Sono stata ispirata dal governatore Bradon per molto tempo. Lo considero un onore lavorare per lui. Voglio dire, qualsiasi cosa che abbiate bisogno di far fare, io la farò.”

Tilly mi fissò come se stesse scrutando la mia anima. “Va bene,” disse infine. “Be’, lavorare per il governatore Bradon a volte può essere complicato. Non ti piacerà sempre. Può essere meschino. Ma lavorare alla sua campagna è un’opportunità per cambiare il mondo.”

“È esattamente quello che sto cercando di fare.”

“Bene. Perché il governatore Bradon andrà lontano. Sei arrivata qui proprio al momento giusto.”

Sapevo di cosa stava parlando Tilly. Per mesi circolavano voci secondo cui il governatore Bradon avrebbe tentato di diventare presidente. I candidati non era nemmeno ammissibili fino ai 35 anni e lui ancora non aveva quell’età. Ma bisognava essere ciechi per non vedere che sarebbe successo a breve. E quando avrebbe vinto le elezioni presidenziali, cosa avrebbe significato per me?

“Lascia che ti mostri la tua postazione,” disse Tilly concedendomi un po’ del suo preziosissimo tempo.

Mi indicò un lungo tavolo vuoto con dei telefoni sopra, mi misi seduta.

“Cosa dovrei fare qui?”

“Vedi i telefoni, vero?”

“Sì.”

“Quando squillano, rispondi. Te la senti di farlo?”

“Certamente. Ma quando rispondo, cosa dovrei dire? A chi devo trasferire le chiamate? C’è un elenco di numeri interni?”

Tilly, che era già pronta ad andarsene, si fermò e mi fissò delusa. “Senti, chiaramente non hai mai lavorato a una campagna prima. Ma il senso è, per sopravvivere ad un posto come questo, bisogna prendere delle iniziative. Ti sembra che al momento che abbiamo un elenco di persone a cui puoi trasferire le chiamate?” disse indicando lo spazio dell’ufficio completamente vuoto.

“No. Ma pensavo che forse c’era un altro ufficio”, suggerii non piacendomi il modo in cui mi stava parlando.

“Non c’è nessun altro ufficio. Non c’è nessun altro. È presto e la nostra campagna è ancora in fase di sviluppo. La maggior parte delle persone che chiama è qualcuno come te che desidera lavorare con noi. Prendi il loro nome e numero e poi consegnali a me. Di tanto in tanto ci sarà qualcuno che cerca di fare una donazione. Prendi i loro nomi e portameli. Se chiama qualcuno che sembra essere importante, prendi nota del suo nome e numero e portamelo. Tutto chiaro?”

“Sì. Prendo nota del nome e del numero di tutti e lo porto da te.”

“Tranne se dovesse chiamare il Governatore. Se chiama su questa linea. Cercami immediatamente.”

“Aspetta, potrebbe chiamare il Governatore?” Chiesi improvvisamente sentendomi agitata.

“È il suo ufficio elettorale” rispose seccamente.

“Giusto. Va bene, farò quello che mi hai detto” dissi improvvisamente eccitata dalla possibilità di poter incontrare la star di tante delle mie fantasie erotiche.

Scoppiettante per l’eccitazione, rimasi seduta a guardarmi attorno per un momento, poi mi alzai e feci quello che sapevo fare meglio. Questa ragazza non aveva problemi a prendere l’iniziativa. Anche se Tilly ed io eravamo le uniche lì dentro, sapevo che non sarebbe stato sempre così. Quindi, sono andata a controllare ogni telefono prendendo nota del loro numero interno.

Successivamente, trasferii la linea per le chiamate in entrata ad un telefono su una scrivania con un computer. E dopo aver fatto l’accesso creando un nuovo utente, ho creato un sistema con il quale sarebbe stata memorizzata ogni chiamata e trovai un modo per poter eventualmente trasferire le chiamate a Tilly. Quello è stato il mio primo giorno. E sì, sono proprio brava.

Vivendo a pochi isolati di distanza, sono tornata al mio Airbnb. Era un bilocale più piccolo di casa mia a Los Angeles. Ma avrei guadagnato molto meno. Fortunatamente il costo della vita a Sacramento mi ha permesso di prendere in affitto un Airbnb senza dovermi affaticare a trovare un affitto a lungo termine in città.

Non è che stessi tergiversando sul trasferirmi definitivamente lontano dalla città in cui ero nata. E, non era che fossi spaventata di prendere un impegno a lungo termine. Era… forse che non ero sicura del perché avessi deciso di vivere come una ragazza che poteva fare i bagagli e andarsene in qualsiasi momento. Quindi, chiamiamola semplicemente una mia prerogativa, scegliere di essere libera da qualsiasi impegno che fosse troppo lungo.

Con Netflix in sottofondo mentre cenavo, pensai alla mia nuova vita. Non potevo credere che ci fosse una possibilità di incontrare Duke Bradon. Mi ha trasmesso una sensazione calda tra le gambe solo a pensarci.

Dopo aver realizzato tutto ciò, pensai a cosa volevo trarne dalla mossa che mi ha portato via da Los Angeles. Non mi ci è voluto molto per trovare una risposta. Desideravo aiutare Duke Bradon a diventare presidente degli Stati Uniti. Se avessi voluto cambiare il mondo, quale modo migliore di farlo se non quello.

Oltre ogni dubbio, ha fatto un ottimo lavoro con il nostro Stato. Certo, c’erano problemi che erano nati prima che diventasse Governatore e probabilmente persisteranno dopo che se ne sarà andato. Ma, per la maggior parte delle volte, ha fatto le cose giuste.

Aveva anche delle idee sulla famiglia tradizionale con la quale non mi trovavo in pieno accordo. Ma non puoi aspettarti di essere d’accordo con qualcuno su tutto, giusto? Bisogna avere una visione d’insieme delle cose. E, la visione d’insieme, era che credevo che Duke Bradon sarebbe stato uno dei migliori presidenti mai esistiti.

Con questo in mente, il giorno dopo andai in ufficio più energica che mai. Sarebbe stato il primo giorno di due nuovi membri dello staff. Mark era un uomo calvo con una folta barba bianca che lo faceva sembrare più vecchio di quanto in realtà fosse. Si sarebbe occupato delle donazioni. Potevo notare come un lavoro del genere potesse far invecchiare prematuramente qualcuno. E Tina era una donna dall’aspetto duro che aveva già menzionato di avere una moglie nei primi dieci minuti della nostra conversazione. Sarebbe stata la responsabile della contabilità.

Entrambi avrebbero potuto essere descritti come persone un po’ irritanti, ma ci ero abituata. Una volta vidi un avvocato del mio vecchio lavoro lanciare qualcosa a un’altra receptionist. Dopodiché, con calma mi avvicinai alla sua scrivania, raccolsi l’oggetto e poi glielo lanciai indietro più forte che potevo. Non dovetti dire una parola. Non ha mai più fatto un gesto del genere. Le persone intrattabili non mi hanno mai spaventato.

Col passare dei giorni, sempre più gente si univa a noi. Non mi ero mai resa conto di quante posizioni fossero disponibili in una campagna elettorale. C’era qualcuno il cui compito era trovare volontari. Voglio dire, doveva esserci per forza, no? Ma non l’avevo mai considerato prima.

Passata una settimana, cominciavo a divertirmi. Era stato fantastico stare con persone così appassionate in quello che facevano. E poi, quando è iniziata la voce che Duke Bradon sarebbe passato a salutare tutti, mi sono quasi fatto la pipì addosso.

Sul serio, quante volte avevo fantasticato su di lui? La risposta è, molte. E ora c’era la possibilità che lo incontrassi. Come dovrebbe reagire una ragazza ad una situazione del genere?

Scoprii che non ero l’unica ad essere eccitata per quell’incontro, giustamente. Nessuno era qui solo per i soldi. Era perché credevano tutti in ciò che rappresentava Duke Bradon… o perlomeno era perché lo trovavano tutti moltissimo attraente. In ogni caso, l’eccitazione che pulsava era travolgente. Quindi, quando varcò la porta e mise in mostra il suo sorriso da un milione di dollari, più di una di noi ha riso come una scolaretta. E la stessa reazione ci fu per molti uomini.

“Salve a tutti. Vorrei darvi il benvenuto nella nostra squadra. So che avete fatto tutti dei sacrifici per esserci e per restare parte di questo team. Voglio che sappiate che lo apprezzo moltissimo. Lo Stato della California lo apprezza.

È grazie a voi che possiamo migliorare la vita di milioni di persone. Il vostro duro lavoro ed i vostri sacrifici sono il motivo per cui le famiglie senza casa ora hanno un posto dove dormire. E a coloro che hanno problemi di salute mentale vengono fornite le risorse di cui hanno così disperatamente bisogno. Ed è grazie a voi che i college e le scuole professionalizzanti diventeranno un diritto di ogni membro del nostro Stato e perché continueremo a guidare il paese nella lotta al cambiamento climatico. E tutto questo anche grazie a voi. Grazie per quello che fate. L’intera California vi ringrazia.”

Devo menzionare che la mia figa era in fiamme quando ci ha lasciato per andare nell’ufficio di Tilly? Oh mio dio, quell’uomo era un’inspirazione ed un modello da seguire! Avrei anche potuto  sacrificarmi prendendo una pallottola al posto suo. Non ci sarebbe stato nessun problema nel farlo. A differenza del suo corpo scolpito, io ero un po’ più in carne. Ma in quel momento non aveva importanza per me.

Ovviamente, sono arrivate alcune chiamate mentre Duke era nell’ufficio con Tilly, e io le presi. Ma ciò non mi ha impedito di guardare attraverso la finestra che c’era nella porta dell’ufficio di Tilly e di osservarli per tutto il tempo. Non sono mai stata il tipo da essere colpita dalle star, ma lì dentro c’era Duke, mica una persona qualsiasi. Quindi, quando entrambi si voltarono e mi fissarono, dovetti resistere per non bagnarmi.

“Olive, puoi venire qui un secondo, per favore?” disse Tilly sporgendosi oltre la sua porta.

Oh merda! Cosa stava succedendo?

“Arrivo subito!” dissi quasi incapace di respirare.

Quando mi sono alzata, pensavo che le mie gambe non mi avrebbero retto. Tremavano come gelatina. E non sapevo nemmeno di poter sudare così tanto. Ma cercando di compormi, attraversai la stanza ed entrai nel piccolo ufficio. Odorava come un centrotavola floreale nella hall di un hotel elegante. Qual profumo arrivava da Duke.  

Mi trattenni dal guardare Duke negli occhi il più a lungo possibile, ma con noi praticamente uno sopra l’altro dentro quell’ufficio così piccolo, mentre Tilly si girò per chiudere le tendine a scomparsa, non ho potuto resistere a lungo nel non guardarlo. I suoi occhi grigio acciaio scintillavano. Tutto sul suo viso sembrava essere stato creato per essere ammirato. Era ancora più bello da vicino ed io in quel momento ero a pochissimi centimetri da lui.

“Olive, vorrei presentarti Duke Bradon, governatore della California.”

“Sì so chi è. È un onore conoscerla”, dissi con una risatina imbarazzata.

“È un onore conoscere te,” disse in tono rassicurante.

“È un onore conoscermi?”

“Certo,” disse. “Sei la locomotiva che trascina questo treno.”

“Lo sono? É sicuro di non intendere l’ultimo vagone?” Chiesi mostrandogli il mio culo rotondo.

Non appena lo feci, mi bloccai. Che diavolo avevo fatto? Non stavo nemmeno pensando a ciò che dicevo. Lo biasimo per essere stato così ipntico per non avermi neanche fatto pensare nè a quello che dicevo nè a quello che facevo. Era troppo bello. Cosa doveva fare una ragazza guardando una bistecca alla fiorentina come lui? Tutto quello a cui riuscivo a pensare era divorarlo mentre i suoi succhi mi colavano lungo il mento.

Pietrificata mentre l’umiliazione si esauriva, non riuscii a respirare di nuovo finché Duke non rise così forte che tutti fuori lo riuscirono a sentire. Quando si fermò, mi guardò con un sorriso luminoso.

“Non posso fare commenti su questo, ma…” disse scuotendo la testa in segno di approvazione.

“Oookaaay,” disse Tilly cercando di cambiare argomento. “Bene, vi lascio parlare. Duke, sarò fuori quando avrai finito.”

Cosa stava succedendo? Tilly mi stava lasciando da sola con Duke Bradon? Non mi aveva appena sentito prendere in giro me stessa di fronte a  lui? Si rendeva conto che non ci si poteva fidare di una come me che diceva quel genere di cose di fronte al governatore della California?

Stavo per farglielo notare quando Tilly è sgattaiolata dalla porta lasciando noi due soli dentro al suo ufficio. Mi voltai lentamente e guardai di nuovo Duke Bradon. Dio, quanto era sexy!

“Ti dispiace se mi metto seduto?” disse andando dall’altro lato della scrivania.

“È il suo ufficio” gli dissi cercando di essere il più disinvolta possibile.

“Grazie! Per favore, siediti anche tu,” disse indicando la sedia dall’altra parte della scrivania.

Mi sono messa seduta chiedendomi se si potesse notare il sudore attraverso la mia camicetta. Diedi un’occhiata e notai che non si notava. Era la prova evidente che i miracoli potevano succedere. E, realizzando che quella che stavo vivendo stava diventando l’esperienza più surreale della mia vita, mi sono girata verso di lui e mi sono limitata a fissarlo… come fossi stata una pazza.

“Quindi, Olive…”

“Sì” risposi confermando il mio nome nel caso non ne fosse sicuro.

“Quello che ti sto per chiedere è un po’ imbarazzante, ma ho bisogno di un favore.”

Rimasi ferma a contemplarlo mente pronunciava quelle parole.

“Il mio compleanno si sta avvicinando.”

“Sì, buon compleanno” dissi sicura di non potergli fare gli auguri in un’altra occasione.

Sorrise educatamente. “Mancano ancora alcuni giorni, ma grazie lo stesso. Ma ecco il punto, uno dei miei principali donatori organizzerà una festa di compleanno per me…”

“Oh wow, è eccitante!”

“Sì. Sarà una grande festa. Compierò trentacinque anni.”

Mi guardò in modo suggestivo. Era lo sguardo da sfoggiare per la sua potenziale corsa presidenziale?

“Trentacinque” ripetei.

“E ho bisogno di qualcuno che mi accompagni a quella festa.”

Rimasi in silenzio. “Mi sta chiedendo di trovarle una escort?”

“No! No, no, no, no, nooooo! Assolutamente no. In realtà ti stavo chiedendo se non ti dispiacerebbe accompagnarmi a quella serata.”

Rimasi in silenzio. “Vuole che io sia io l’escort?”

Questa volta Duke rise. Non ero sicura di come prendere quella sua risata.

“No. Niente escort. Mi stavo solo chiedendo se ti andasse di accompagnarmi alla mia festa di compleanno per i miei trentacinque anni” chiese nervoso.

Ero molto confusa. Voglio dire, certo che lo avrei voluto fare! Ma ero confusa.

“Perché lo sta chiedendo proprio a me? Non esce già con Rihanna o con qualcuno di famoso?”

“Rihanna? No. È questo quello che si dice?” chiese curioso.

“No? Non saprei. Voglio solo dire che probabilmente potrebbe essere accompagnato da qualsiasi donna single al mondo, e probabilmente anche con quelle sposate. Quindi perché lo sta chiedendo proprio a me?”

Duke fece un respiro profondo e deglutì. In tutte le sue apparizioni pubbliche, non è mai stato uno sguardo che gli avevo visto fare. Lo faceva quasi sembrare umano… quasi.

“È questo il punto. Non sto uscendo con nessuno in questo momento. Non c’è neanche nessuno a cui sono interessato. Ma se mi presentassi da solo a questa festa… diciamo solo che non sarebbe una buona idea. Quindi, invece di entrare in qualcosa di complicato per un evento, ho pensato che ci sarei andato con qualcuno che avrebbe mantenuto le cose semplici. Qualcuno che sapesse che non era un appuntamento e che non si sarebbe aspettato nulla. E che abbia la discrezione di mantenere segreto questo accordo.”

Ahhhh! Ok, adesso le cose avevano un senso. L’uomo più bello che abbia mai camminato sulla terra aveva solo bisogno di fare quella apparizione e senza essere coinvolto sentimentalmente. Chiaramente non sapeva nulla sulla mia storia di appuntamenti. Ero specializzata nel rendere le cose complicate. Un ragazzo una volta ha scherzato sul fatto che avessi il diavolo in me. Almeno penso che stesse scherzando. Mi stava scopando in quel momento, quindi avrebbe potuto essere una cosa eccitante. Voglio dire, sono cose che si dicono a letto, no?

“Allora, vuole che venga con lei alla sua festa di compleanno sapendo che comunque non siamo coinvolti sentimentalmente?”

“Sì, immagino si possa dire così. Hai centrato il punto.”

“E mi sta invitando perché vuole che le cose non siano complicate?”

“Tutto corretto.”

“E questa non è una situazione tipo quella del film Pretty Woman, nonostante io adori quel film?”

Duke ridacchiò. “Questa non è una situazione da Pretty Woman. Questa è più la situazione dove un capo sceglie una dipendente per passare delle ore piacevoli fuori dal lavoro, non dovrò apparire come una persona triste a cui basta pagare per avere la compagnia che vuole.”

Duke sfoggiò la faccia da cucciolo triste e, dovevo ammetterlo, era adorabile. Chi avrebbe potuto dire di no a tutto ciò che quest’uomo mi stava chiedendo, specialmente mentre te lo chiedeva con quella faccia da cucciolo ferito?

“Mi piacerebbe” dissi con un sorriso.

“Sul serio? Eccellente!” disse offrendo un sorriso genuino. “Bene, l’evento è tra due giorni e bisogna vestirsi benissimo. Come sei messa a guardaroba?”

Pensai a tutti gli abiti da lavoro nel mio armadio. Sarei potuta sembrare sicuramente professionale se avessi indossato i vestiti che avevo, ma non avevo nulla per un evento di quel genere.

“Forse dovrei comprare qualcosa, ma non è un problema,” dissi.

“Sai cosa,” disse Duke tirando fuori il portafoglio e porgendomi una carta di credito. “Usa questa e compra tutto ciò di cui hai bisogno. Questo è il mio conto privato, quindi non devi registrarlo nella contabilità della campagna.”

“Va bene,” dissi ricordando come questo scenario esatto aveva funzionato per Julia Roberts.

“Farò in modo che la mia segretaria ti invii un’e-mail con tutti i dettagli e il mio autista verrà a prenderti quella sera. Se non hai altre domande…” disse frugando in una tasca della camicia da dove estrasse un biglietto da visita. “Questo è il mio numero personale. Non esitare a contattarmi. Di solito vado a dormire piuttosto tardi, quindi puoi chiamarmi in qualsiasi momento. Dico sul serio.”

“Grazie” dissi prendendo e fissando il biglietto da visita.

“Eccellente, allora se non c’è nient’altro, puoi richiamarmi Tilly?”

Rendendomi conto che mi stava chiedendo gentilmente di andarmene, mi alzai e mi diressi verso la porta. “È stato un piacere conoscerla” sarebbe stata una cosa appropriata da dire in questa situazione? Chi lo sa?

Tutto quello che sapevo era che mi ero appena procurata un ‘non appuntamento’ con l’uomo più sexy dell’universo. Okay, quell’appuntamento era finto, ma gli orgasmi che mi avrebbero ispirato sarebbero stati abbondanti e molto reali. Questa ragazza avrebbe dovuto tenersi libera per un po’ dai propri impegni…

 

 

Capitolo 2

Olive

 

Sapendo che avrei avuto molto da fare, cominciai con gli orgasmi non appena arrivata a casa. È stato bello cominciare a cancellare il masturbarsi dalla mia lista di cose da fare, l’avevo appena fatto. Dopo di che, ebbi modo di pianificare il mio non appuntamento con Duke Bradon. Cosa avrei dovuto fare al suo non appuntamento? Cosa avrei dovuto indossare?

La mia prima destinazione è stata Internet. Avevo già svolto molte ricerche su di lui prima di candidarmi per il lavoro, quindi conoscevo le basi. Ma avevo bisogno di sapere come aveva festeggiato i suoi precedenti compleanni.

Non è uscito molto. L’unica cosa che ho trovato è stata una sua foto con qualcuno di nome Fury Rhoades. I due erano vestiti in smoking e sembrava la copertina delle mie fantasie. Fury Rhoades sembrava potesse essere il tipo che potesse posare a torso nudo nella locandina di un film mentre impugnava una spada. Era sexy quanto lo era Duke. Forse anche un po’ di più. E vederli insieme mi ha fatto chiedere se avessi dovuto toccarmi un’altro po’.

Per quanto quell’immagine fosse piacevole da vedere non mi ha aiutato al mio scopo su quello che stavo cercando. Dovevo sapere cosa mi aspettava. Ogni altro appuntamento a cui ero stata ci ero stata con ragazzi con più progetti che soldi. Come una ragazza si sarebbe dovuta comportare ad un non appuntamento con una persona famosa che era anche il festeggiato?

Ho provato a immaginare come sarebbe stato. Scoprii di non averne idea. Rendendomi conto che c’erano solo poche persone che potevano conoscere quel genere di cose, considerai un cambio di tattica. Avrei potuto chiamare Tilly, la manager di lunga data delle campagne di Duke, o lo stesso Duke.

La domanda era: Tilly sapeva che Duke mi aveva chiesto di essere presente al suo finto appuntamento? Doveva saperlo, no? Aveva lasciato l’ufficio in modo che potesse chiedermelo. Ma questo significava che Tilly conosceva i dettagli di ciò che mi aveva richiesto? Non necessariamente.

L’unica persona che ero sicura di poter chiamare senza tradire la fiducia di nessuno era lo stesso Duke. Mi aveva dato il suo numero e aveva detto che avrei dovuto chiamare se avessi avuto delle domande. Perché avrebbe dovuto farlo se non voleva che lo facessi? Era una di quelle cose che la gente diceva semplicemente tipo ‘dovremmo rivederci’ o ‘no, non ho simulato il mio orgasmo?’

Tirari fuori il biglietto da visita di Duke e lo fissai. L’unica cosa che c’era scritta era ‘Duke Bradon’ e un numero di telefono. Non diceva ‘Governatore’. Non c’era scritta la sua qualifica. Sembrava fosse stato creato con una stampante casalinga.

Non sembrava il biglietto da visita creato per attirare l’attenzione. Sembrava fosse quello che desse quando conosceva qualcuno all’infuori del lavoro. Era quello che stava cercando di fare con me? Non poteva essere vero. Ma se fosse stato così? E se, nonostante non fosse un appuntamento, avesse trovato questo modo per abbordarmi?

Un formicolio cominciò a stuzzicarmi le gambe, mi salì per tutto il corpo facendomi tremare tutta. Era passato molto tempo dall’ultima volta che mi ero sentita così. Niente batte la sensazione di realizzare che qualcuno che ti piace potrebbe essere interessato a te. Certo, probabilmente non gli piacevo nello stesso modo o nella stessa quantità di quanto mi piacesse lui. Ma mi stava dando accesso alla sua cerchia ristretta di conoscenze al di fuori del suo lavoro.

Quindi, non si sarebbe sentito ferito se non gli avessi mostrato quanto lo apprezzavo chiamandolo? C’era della logica in tutto questo, no? Non stavo solo facendo tutto il possibile per giustificare la chiamata ad un ragazzo super sexy, vero?  

Che fosse una giustificazione o meno, avevo domande che necessitavano di risposte. Potevo chiamare Tilly ma lui mi aveva detto che avrei dovuto chiamarlo se avessi avuto delle domande. Quindi, stavo per farlo e se fosse andato tutto storto, avrei sempre potuto impacchettare le mie cose e trasferirmi in un posto senza servizio telefonico o Internet in modo da poter vivere il resto della mia vita nella vergogna e lontano da tutti. In altre parole, avrei recuperato la situazione in qualche modo. 

Prendendo il telefono, ho sentito una scarica di adrenalina. Sì, era per il nostro non appuntamento, ma stavo chiamando un ragazzo che mi piaceva tantissimo. Ed inoltre stavo per chiamare l’oggetto delle mie fantasie. Digitando il numero persi improvvisamente il controllo delle mie labbra. Avrei dovuto ricompormi o le cose sarebbero andate storte molto rapidamente.

“Pronto,” disse Duke rispondendo rapidamente.

Feci una pausa mentre cercavo di ricordare come si faceva a parlare. “Sì, è Governatore Bradon?” finalmente parlai.

“Sì, sono io.”

“Sì, sono Olive Cummings dell’ufficio della campagna elettorale. Ci siamo conosciuti oggi” dissi sentendomi come se fossi sul punto di svenire.

“Oh. Sì!” disse improvvisamente cambiando in un tono molto più amichevole. “Sono felice di sentirti. Cosa posso fare per te?”

Era incredibile quanto velocemente le sue parole mi avessero messo a mio agio. Avrei dovuto aspettarmelo. Dopo tutto, era indiscutibilmente il politico più dotato degli ultimi 50 anni. Ovviamente sapeva come mettere a proprio agio un elettore. 

“Spero di non essere di disturbo chiamandola a quest’ora.”

“Stai scherzando? Comunque non darmi del lei. La mia serata è appena iniziata quindi non mi disturbi affatto.”

“Oh, hai programmi per una grande serata fuori?” chiesi improvvisamente come se stessi chiacchierando con un amico.

“Magari” disse con una risatina. “La mia grande serata consiste nel rivedere il budget proposto per lo Stato mentre prendo appunti da rimandare al comitato.”

“Eccitante!” dissi in modo sarcastico.

“Le giuste cose da fare quando si è giovani e single, no?”

“Esattamente” dissi prima di ridere entrambi.

“Cosa posso fare per te?”

Non ero sicura che fosse solo il suo fascino da politico, ma c’era qualcosa nel suo tono che mi faceva credere che volesse veramente parlare con me. Come poteva essere possibile? Non ne ero sicura. Doveva esserci una serie di persone che lottavano per attirare la sua attenzione. Dopo tutto, era il governatore di uno Stato con 40 milioni di persone. Eppure, era anche un ragazzo single di 34 anni che viveva in una villa vuota e stava ancora lavorando alle 9 di sera.

“Mi hai detto di chiamare se avessi avuto domande sulla festa. Ho delle domande.”

“Spara. Sono tutto orecchie” disse allegramente.

“Allora, cosa dovrei aspettarmi?”

“Cosa intendi?”

“Intendo, hai detto che bisognava essere eleganti. Significa che dovrei indossare un abito da cocktail o qualcosa di più formale? E vuoi che il mio vestito sia abinato al tuo? Vuoi che appaia come la tua ragazza o meglio di no? È una situazione tipo da ballo scolastico? Stavo impazzendo a pensare cosa avrei dovuto mettermi.”

La risata di Duke fu musica per le mie orecchie. Sapeva davvero come mettere una persona a proprio agio.

“Prima di tutto, qualsiasi cosa tu scelga a me andrebbe bene. Non devi preoccuparti di questo” mi disse. “E no, non è una situazione tipo da ballo scolastico.”

“Allora cos’è? Perché so che hai scelto me perché sembra che abbia partecipato a molti non appuntamenti ad eventi politici di alto livello, ma non nell’ultimo mese… Quindi avrei bisogno di un aiutino,” dissi scherzando.

Duke rise di nuovo. “Ho chiaramente scelto la persona giusta per mercoledì sera. Sai, quella è la chiave per essere un buon politico, scegliere la persona con più esperienza delle altre.”

Non ero sicura di come avrei dovuto rispondere a questo. Sapeva che stavo scherzando, giusto? Scherzava pure lui… no?

“Certo” dissi incerta su cos’altro dire.

“Certo” ripeté senza chiarirmi le idee. “Comunque, dato che siamo al telefono, è probabilmente una buona idea darti un avvertimento su cosa aspettarti alla festa.”

“Ah, certo,” dissi non aspettandomi il suo cambio di argomento.

“Anche se questa è la mia festa di compleanno, la userò come trampolino di lancio per la mia campagna per le nuove elezioni.”

“Che vuol dire?”

“Significa solo che ci saranno molte persone influenti lì. Ci saranno molte persone del governo, molti donatori. Infatti, la festa è stata organizzata proprio da un donatore. Quindi, sarà una cosa piuttosto formale.”

“Ci avrei scommesso, e devo comportarmi bene? Non dovrei chiedere a nessuno di mettermi sottosopra mentre mi viene spruzzata della birra in bocca?”

Rise. “Sì, probabilmente per quell’occasione sarebbe meglio evitarlo.”

“Questa festa sta cominciando a sembrare un po’ troppo formale ma è il tuo compleanno, quindi, qualunque cosa tu desideri…”

Duke ridacchiò. “Ho risposto alle tue domande?”

“Quasi. Oltre a non sparare birre, c’è qualcosa che dovrei o non dovrei fare? So che potrei sembrare un’esperta in questo genere di situazioni, ma in realtà non ho esperienza in cose di questo tipo.”

“Non preoccuparti. Ci sarò tutto il tempo e ci sarò io con te.”

Quelle parole mi fecere sorridere. È stato piuttosto dolce.

“Oh, probabilmente c’è qualcosa di cui dovrei avvertirti.”

“Che cosa?”

“Ci sarà il vice Governatore.”

“Dovrebbe significare qualcosa per me?”

Duke fece una pausa. “Sì, dovrebbe. Sebbene non l’abbia annunciato, correrà contro di me per il ruolo di governatore delle prossime elezioni.”

“Ah, non lo sapevo.”

“Sì, e sebbene nessun altro lo sappia ancora, i sondaggi dimostrano che potrebbe essere una sfida difficile.”

“Okay. Cosa significa … intendo per me?”

“Significa che alla festa cercherà qualunque cosa possa usare contro di me. Infatti, è proprio a causa del suo pensiero sulla famiglia che ho deciso di essere accompagnato da te. Quando corsi per la prima volta a 24 anni, nessuno si aspettava che mi sposassi e avessi una famiglia. A 34 anni le aspettative sono cambiate. I miei strateghi dicono che cercherà di sfruttarlo nella sua campagna.”

“E mi hai invitato a…”

“Proteggermi dalla vulnerabilità della situazione.”

“Capisco … che romantico” scherzai.

“Che cosa posso dire? Se non che sono un romanticone.”

Potevo intuire che stesse sorridendo.

“Comunque, non preoccuparti. Per quello ti copro io. Coprirò quella vulnerabilità per te. Ma, devo chiedertelo. Sei intelligente. Sei potente. Alcune persone dicono che sei il ragazzo più sexy dell’intero Stato…”

“La gente dice questo? È davvero quello che si dice in giro?” chiese in modo sarcastico.

“È quello che dice la gente. Allora, perché sei ancora single?”

“Te l’ha chiesto mia madre di farmi questa domanda? Perché sembra quasi che stia facendo le stesse sue domande.”

“Certo che no. E detto tra noi, dovresti chiamare tua madre più spesso. Si dice che potrebbe apprezzarlo.”

“Wow! Questa conversazione sta iniziando a diventare davvero scomoda”, disse scherzosamente.

Risi per assicurarmi che sapesse che stavo scherzando. “Ma seriamente, perché sei single. Le grandi menti lo desiderano sapere.”

“Ah sì, eh?”

“Vogliono sapere.”

Duke fece una pausa per un momento “per paura, forse” disse con scioccante sincerità. Fu una risposta che non mi sarei mai aspettata.

“Paura di cosa? Degli impegni?”

“Degli impegni? No. Sai, quando passi tutta la vita concentrato su un obiettivo, fare una scelta che potrebbe rovinare tutto incombe sempre. Che cosa succederebbe se scegliessi qualcuno che agli elettori non piacesse? Tutto quello per cui ho lavorato potrebbe sparire in un istante. Non saprei. Forse sto parlando troppo.”

“No, affatto. E sembra che tu voglia parlarne”, gli dissi sperando che avrebbe continuato.

“Forse sì. Ultimamente mi sta pesando molto. Quando sei coinvolto in politica da tanto tempo, inizi ad accusare i sacrifici che hai fatto.”

Il telefono tacque prima che Duke parlasse di nuovo in un tono molto meno serio.

“Okay. Basta con questo discorso. Non so chi sei o come hai fatto a farmi parlare in questo modo, ma devi smetterla.”

“Non ho fatto nulla,” dissi cercando di nascondere la mia gioia per il fatto che pensava che potessi avere quel tipo di abilità. “Forse sai solo che puoi fidarti di me.”

“Sì, forse sì. Sei una persona con cui è facile parlare liberamente.”

“Anche tu” gli dissi sperando che la nostra conversazione continuasse.

“E prima di dirti altro di compromettente, è meglio che torni a lavoro.”

“Intendi lavorare per la gente che ti ha votato?”

Duke ridacchiò. “Sì, devo lavorare per loro. Ma se hai altre domande sull’evento, sai che puoi sempre contattarmi.”

“Grazie. Lo so. E grazie per avermi fatta sentire meglio.”

“Grazie a te per aver fatto la stessa cosa.”

“Quando vuoi. Qualsiasi cosa per il mio Governatore.”

“Che patriota” disse lui, scherzando.

Scoppiai a ridere anche io. “Buonanotte” dissi desiderando che la conversazione non stesse per terminare.

“Buonanotte” disse prima di terminare la chiamata.

Mentre riponevo il telefono ripensai a tutto ciò che era appena successo. Non avevo mai avuto un primo appuntamento migliore in vita mia. Sì, ho capito. Non era un appuntamento. E questo rendeva la situazione ancora più folle. Non mi ero mai sentito più connessa con qualcuno di quanto non lo fossi stata con Duke Bradon che parlava del nostro non appuntamento. Cosa dicevo delle persone con cui ero uscita prima di lui? O forse stava solo utilizzando le sue doti da bravo politico?

Se quelle sue doti le avesse usate per accapararsi voti nessuno avrebbe potuto resistergli e, Duke Brandon, sarebbe diventato un giorno presidente degli Stati Uniti d’America. Ma esisteva qualcuno al mondo capace di fingere così bene di essere sincero? Non credo.

Duke Bradon, la stella dei miei sogni erotici si era aperto a me in un senso che non potrei immaginarlo fare con chiunque altro. Adesso facevo parte della sua cerchia ristretta. Ed, essendo lì, ora ero disposta a fare qualsiasi cosa mi avesse chiesto per aiutarlo a ottenere ciò che voleva.

È stata una mia scelta, o è stato lui a piantare quell’idea dentro di me? Non lo sapevo e, cosa più importante, non mi importava. Ero già innamorata di lui prima di incontrarlo. Ora mi aveva lavorato per bene… e mi stava bene.

 

I due giorni successivi sembravano una settimana mentre aspettavo il giorno del nostro non appuntamento. Mi sentivo piena di energie ed eccitatissima. Trovai il fare shopping per trovare il vestito per quella serata, qualcosa di elettrizzante. Potrebbe essere stato perché, consegnando la carta di credito di Duke al cassiere, mi aspettavo quasi di essere arrestata per frode.

Sembravo qualcuno di nome Duke Bradon? A questo punto credo di sì, perché l’addebito di  600 dollari è andato a buon fine senza inconvenienti.

Tutto liscio. L’abito costava 600 dollari. Perché ho fatto pagare un vestito da $ 600 ad un uomo che avevo appena conosciuto? Perché quando ho chiesto a Tilly, la sua responsabile della campagna, dove avrei potuto trovare un abito nella meravigliosa Sacramento, in California, mi ha indirizzato in un posto dove già solo i collant costavano 100 dollari. Così, un vestito per 600 dollari era stato praticamente un affare.

E Tilly sapeva che avevo bisogno di un vestito. Sapeva che ero nuova in città e mi era stato chiesto di partecipare alla festa di Duke. Questo era il costo delle cose, a quanto pare. Ed era ufficialmente l’oggetto più costoso tra i vestiti che possedevo.

Guardandomi allo specchio, provandolo, quasi mi commossi. Non ero abituata a vedermi così. Anche con tutte le mie rotondità, sembravo una principessa. E questa principessa avrebbe avuto Duke come principe.

Ero così al settimo cielo il giorno prima dell’evento, che ho comprato qualcosa che forse non avrei dovuto prendere. Era una cosa particolare. E non ero sicura di come si sarebbe sentito Duke se avesse visto quell’addebito sulla sua carta.

Dal momento che sono uscita dal negozio, provai a pensare. Non c’era modo che quella cosa sarebbe piaciuta a Duke. Avevo superato il limite e avevo tradito la sua fiducia finanziaria. Ma ormai il danno era fatto, me ne tornai a casa tutta contenta. Non potevo restituirlo e lui avrebbe visto l’addebito sulla sua carta, quindi ormai avrei dovuto solo rischiare e vedere cosa avesse detto.

Vorrei dire che mi sono preparata con lo stesso spirito con il quale avevo già affrontato i miei non appuntamenti, ma non posso. Ero incredibilmente nervosa e ogni secondo che passava, la situazione non faceva altro che peggiorare. C’era qualcosa che avevo in mente per aiutarmi a superare quel nervosismo, ma non la feci. Ma quando le mie mani hanno iniziato a tremare così tanto che non mi accorsi che neanche riuscivo a mettermi bene l’eyeliner, non mi rimase scelta.

“Berrò solo un bicchiere di vino mentre mi preparo” dissi a voce alta, sperando che chiunque mi avesse sentito mi avrebbe risposto che fosse una buona idea, ma ero sola… Nessuna conferma è arrivata dalla mia casa vuota, ed io ho bevuto lo stesso.

Quando mi accorsi che il primo bicchiere non mi aveva aiutata, me ne sono versata un altro. Quello mi aiutò. Con il primo sorso del secondo, passai ad uno stato che potrei descrivere come rilassato. Avrei dovuto considerare che stavo bevendo due bicchieri di vino a stomaco vuoto? Forse. Ma ormai ero troppo rilassata per soffermarmi su certi particolari. E nel mio nuovo stato d’animo, potei vedere che il mio regalo per Duke poteva essere considerata una delle più grandi idee nella storia dell’umanità.

Finii il secondo bicchiere mentre il telefono squillava, mi affrettai a rispondere.

“Governatore Bradon?” chiesi con voce scossa dall’eccitazione.

“Olive, sono fuori dalla tua porta” disse prima di sentire bussare alla porta.

Oh merda! Duke Bradon era fuori dalla mia porta. Non saprei dire quante delle mie fantasie fossero iniziate in quel modo.

“Arrivo” dissi affrettandomi a raggiungere l’ingresso.

Spalancando la porta d’ingresso, è dura descrivere come mi sentii. Hai presente quella sensazione quando hai avuto un orgasmo dopo un sesso violento e il ragazzo lo tira fuori e continua a toccarti la figa con le sue grandi mani calde? Ebbene, fissandolo in piedi sulla mia veranda, era così che mi sentivo. Quell’uomo sembrava fantastico. Mi stavo sciogliendo come il burro sotto il suo calore travolgente.

E non riuscivo neanche a parlare. Quindi, quando ha detto “Wow!” e mi ha dato una rapida occhiata, mi sentivo come un cucchiaio di budino.

“Sei fantastica” continuò con mio grande piacere.

“Grazie” dissi facendo del mio meglio per restare non svenire. “Anche tu stai benissimo.”

“Che cosa? Non te ne eri mai accorta?”

“Ahah” risi. “A proposito, ti ho preso una cosa. Accomodati dentro.”

Duke Bradon fece un passo dentro casa mia ed io corsi in cucina. Aprii il frigo e presi il regalo per poi porgerglielo.

“Che cosa è questo?” chiese mentre lo prendeva tra le mani.

“Un fiore per il tuo occhiello” spiegai “per te, è un’occasione speciale ed ho pensato che questo fosse speciale e giusto per l’occasione.”

Duke lo osservò tra le sue mani. Era rimasto senza parole fino a scoppiare in una grossa risata di cuore.

“Ti piace?”

“Sai, non mi era mai stata regalata una cosa del genere prima d’ora. Non so nemmeno se ne ho mai indossato uno.”

“Immaginavo. Ma è il tuo giorno speciale. Quindi, ho pensato che te lo meritassi. Ti piace?” Chiesi di nuovo eccitata.

Sembrava tanto confuso quanto incuriosito dall’oggetto che aveva in mano.

“Non sono sicuro che questo sia qualcosa che i miei elettori si aspettano che indossi” disse esitante.

“Questo è esattamente il motivo per cui l’ho preso. È il tuo compleanno. Oggi dovrebbe essere l’unico giorno che riguarda ciò che vuoi e non ciò che gli altri si aspettano da te. Ti meriti di fare almeno una cosa che è solo per te. Buon compleanno, a proposito. Quindi, dimmi, ti piace?”

 Duke fissò il fiore racchiuso nella scatolina di plastica. Lo fissò a lungo ed ero sicura che mi stesse per dire che non gli piacesse. Stavo per riprendermelo e dirgli che era stata un’idea stupida, quando mi guardò negli occhi e disse:

“Lo adoro! Potrebbe essere il mio regalo di compleanno più bello in assoluto.”

Non appena lo disse un’ondata di calore mi attraversò. Dio, mi sentii in paradiso. Credevo che quella mia sensazione fosse dovuta alla scelta del regalo, quando feci un passo verso di lui e vacillai. Duke stava ancora guardando il fiore, quindi non se ne accorse. Ma io mi accorsi di essere ufficialmente ubriaca.  Dannazione! Proprio la sera in cui mi sarei dovuta comportare bene, proprio la sera in cui avrei dovuto supportare la persona che ammiravo di più di chiunque altro, ero ubriaca. Stavo cercando di rovinare tutto, inclusa la mia nuova carriera?

“Puoi aiutarmi, per favore?” disse Duke tirando fuori il fiore dalla scatolina.

Feci del mio meglio per ricompormi e mi avvicinai all’uomo dei miei sogni. Mi ha consegnato il fiore dopo aver rimosso la sicura della spilla. Presi l’oggetto, mi avvicinai a pochi centimetri da lui. Percepii il calore del suo corpo tanto da sentire l’odore della sua acqua di colonia. Profumava di mandorle dolci.

Scelsi un lato, ho lentamente fatto scivolare la mano sotto il risvolto della sua giacca da smoking. Potevo sentire il suo petto sul dorso della mia mano. Chiaramente ancora aveva tempo per andare in palestra. Avrei potuto restare lì a toccarlo per sempre, ma prima che me ne rendessi conto, attaccai il fiore al suo occhiello e non c’era motivo per cui la mia mano rimanesse lì.

“Come mi sta? Che ne pensi?”

Duke guardò oltre me e vide uno specchio sulla parete del soggiorno. Si avvicinò e si fissò. Non disse niente così mi sono messa dietro di lui unendomi a lui nell’immagine riflessa. Duke mi guardò, sorrise e disse: “È perfetto”

Okay, quella reazione poteva significare un sacco di cose. Dopotutto, mi stava guardando quando lo disse. Stava flirtando? Volevo disperatamente che fosse così. Ma non ero troppo ubriaca per dimenticare lo scopo di quella notte. Ero lì per essere al suo non appuntamento. Ciò significava che anche se stava flirtando, non potevo farci niente. Non quella sera.

“Sì, perfetto” dissi con aria di una che vuole flirtare a sua volta, ero debole da quel punto di vista e non potevo farci nulla.

“Allora, vogliamo andare?”

Diedi una rapida occhiata alla mia cucina. Se avessi avuto un po ‘di buon senso, avrei preso qualcosa da mangiare per il viaggio verso la festa. Il vino mi colpiva sempre più forte ad ogni secondo che passava. Con questo ritmo, sarei stata ubriaca fradicia in pochissimo tempo. Nessuno lo voleva. Stavo per dirlo quando il telefono di Duke fece un suono. Duke lo tirò fuori e fissò lo schermo, stava leggendo un messaggio.

“Gli invitati stanno diventando irrequieti. Dobbiamo andare. Andiamo?” disse offrendomi il suo braccio.

Come potevo rifiutare? E, sentendo la morbida lana della sua giacca contro la mia pelle, fantasticai su quella serata e su qualsiasi cosa sarebbe successa dopo.

“Ti ho già detto quanto sei bella?” disse di nuovo durante il viaggio in limousine.

“Grazie! Anche tu”, risposi senza rendermi conto di quello che avevo appena detto. “Voglio dire, sei molto bello. Sei il Governatore più sexy d’America”.

“È un complimento?” chiese Duke.

“Non lo so. Fai tu…”

Stavo flirtando di nuovo? Dannazione!

“Bene, grazie. Dovrei concorrere per il presidente più bello d’America?”

“Stai pensando di candidarti alla presidenza?” chiesi sentendomi scivolare ancora di più nella sua cerchia ristretta.

“Forse” disse con un sorriso timido. “Che ne pensi? Voteresti per me?”

“Assolutamente. Saresti un presidente eccezionale.”

“Grazie. È qualcosa di ancora molto lontano, però.”

“Non così lontano. Bisogna aver compiuto 35 anni per potersi candidare, no? Oggi è il tuo trentacinquesimo compleanno.”

“Sì, ma c’è dell’altro. Per avere la migliore possibilità di vincere devo essere un governatore in carica. Dal 1900 il 50% dei presidenti eletti erano in carica come governatori. E le possibilità di vincere sono più alte quando sei ancora in carica.  Ciò significa che se voglio candidarmi alla presidenza, devo prima vincere la mia prossima elezione a governatore. Poi, se vinco, presterò giuramento all’inizio della stagione della campagna presidenziale. Quale momento migliore per annunciare una corsa alla presidenza che dopo una grande vittoria, giusto?”

“Wow, hai pensato già a tutto.”

“Ci penso da 28 anni.”

“Quindi da quando ne avevi solo 7?”

“Sì.”

“Quando avevo 7 anni, l’unica cosa a cui pensavo io erano Barbie e Ken e di sistemarli per bene nella mia scatola dei giochi.”

Duke rise “Anche quello è importante.”

“Penso di sì.”

“Hai mai capito che facessero quando non ci giocavi?” chiese Duke scherzosamente.

“Sì, è diventato abbastanza chiaro quando ho capito che Ken non aveva i genitali e che quelli erano importanti nella vita. Purtroppo, Barbie si è trasferita in un’altra scatola dei giochi poco dopo.”

“Oh no!”

“Sì, Ma Brad si è trasferito lì con Ken.”

“Chi è Brad?”

“Brad era l’unico amico nero di Ken. Neanche lui aveva nemmeno i genitali, ma sembrava che le cose funzionassero lo stesso tra di loro. È stato uno scandalo tra gli amici di Barbie.”

Mi girai verso Duke in attesa della sua risposta. Per quanto pensavo fosse divertente quello che avevo appena detto, Duke non disse nulla. Ero stata troppo volgare? Non pensavo lo fossi stata ma riuscivo a malapena a pensare dopo tutto quel vino. Probabilmente era meglio per me smettere di parlare. Certamente, Duke ha avuto la stessa idea perché non ha detto un’altra parola fino a quando non ci siamo fermati davanti al locale.

Il compleanno di Duke si è rivelato essere un vero e proprio evento da red carpet. C’erano un sacco di fotografi. Non potevo davvero aprire bocca adesso. L’ultima cosa che volevo era dire qualcosa di stupido e rovinare le possibilità per Duke di diventare presidente. Sarei morta se fosse accaduto.

“Siamo arrivati,” disse Duke guardando fuori dal finestrino. “Sei pronta?”

Duke si girò di nuovo verso di me quando non ha sentito una risposta. Annui con la testa senza parlare. Non avrei detto un’altra parola.

“Stai bene?”

Vediamo, ero ubriaca, arrapata da morire per quell’uomo e soffrivo per delle afte in bocca, quindi no. Non stavo per niente bene. Ma ho annuito di nuovo con la testa

“Okay. Diamoci da fare. Non è niente di troppo spaventoso”, disse prima di aprire lo sportello e guadare nel mare di flash pronti ad immortalarlo.

Osservandolo, sono rimasta sopraffatta. Non me l’aspettavo. Aveva accennato ad una festa. Per me, questo significava poche persone in giro in giacca e cravatta che prendevano dei rustici dai vassoi dei camerieri che giravano per la sala. Non tutto questo. Sembrava un evento hollywoodiano a tutti gli effetti. Come era possibile? Eravamo a Sacramento. Non era il posto più in voga della California.

Mentre consideravo tutte le scuse per tirarmi il prima possibile fuori da quella situazione, il mio sportello fu aperto dall’esterno, il mio destino era ormai segnato. L’autista mi porse la mano per aiutarmi a scendere. Indossavo un vestito stretto e tacchi alti così almeno mi stava aiutando a non cadere di faccia mentre sarei scesa dalla macchina. Allora, quando uscii dalla macchina e lo sportello era ormai chiuso dietro me, mi sono girata verso le macchine fotografiche e fui soprafatta da quella vista di fronte ai miei occhi.

“Olive,” disse Duke attirando la mia attenzione.

Lo guardai e con un sorriso che illuminava più dei flash, mi offrì il suo braccio. Non l’ho raggiunto velocemente. Speravo di potermi nascondere dietro al suo braccio, ma appena fui di fianco a lui, gli scatti dei fotografi aumentarono.

Ok, questa era la classica situazione dove o facevo qualcosa o sarei morta. Sarei stata sottomessa da quel momento o avrei dovuto prendere in mano la situazone. Mia madre non mi ha cresciuto per avere paura di nessuno o di niente. Così, non potevo di certo iniziare ora ad avere paura.

Come rianimata, cominciai a sorridere. Ciò ha portato a più scatti. Quando ho alzato le braccia e ho salutato le macchine fotografiche, ne ho sentiti ancora di più. Sorprendentemente, quando siamo entrati sul tappeto rosso, stavo bene. Ero nata per fare questo? O il secondo bicchiere di vino è stata una decisione migliore di quanto pensassi?

“Salve!” dissi attirando l’attenzione dei fotografi su di me.

In quel momento, notai che essere al centro delle attenzioni non era poi così male. E poiché sapevo di sembrare una principessa, avrei avuto un sacco di foto da mettere su Instagram. Cosa ci sarebbe stato di meglio?

“Puoi lasciarmi alcuni minuti per parlare con i giornalisti?” mi sussurrò Duke all’orecchio.

“Uccidili, tigre” dissi portando un sorriso sincero sul suo volto.

Mi piaceva fare ridere Duke. Quello che mi è piaciuto, ancora di più, è stato vederlo lavorare affrontando i giornalisti. Con i suoi capelli perfetti e gli zigomi cesellati, sembrava un modello di alta moda. Ma guardandolo affascinare tutti a modo suo, era come uno di quei famosi attori cinematografici in bianco e nero. Era glamour e intelligente tutto in una sola persona.

“Fury!” disse Duke guardando qualcuno alla sua sinistra. “Ascoltate tutti, vorrei ringraziare pubblicamente Fury Rhoades per aver organizzato questa festa. Non potrò mai ringraziarlo abbastanza.”

Voltandomi per vedere di chi stesse parlando, vidi l’uomo che avevo visto nell’unica foto che trovai su internet durante le mie ricerche sulle feste passate. L’amico di Duke sembrava ancora il ragazzo della locandona di un film che impugnava una spada. Il suo smoking non faceva altro che farlo apparire più bello.

“Fury, vieni qui,” disse Duke indicandolo.

Con un sorriso brillante, Fury si avvicinò e si fermò accanto a Duke. Duke lo cinse con un braccio e ci furono una marea di scatti dei fotografi.

“Governatore, ci sono problemi etici riguardo al fatto che un donatore organizzi una festa di compleanno per lei?” chiese un giornalista con un sorriso malizioso.

“Meglio i suoi soldi che quelli dei contribuenti, giusto?” rispose Duke con un sorriso.

“Ma non è questo un esempio della corruzione di cui è stata accusata la sua amministrazione?”

Duke si bloccò e fissò il giornalista. Dallo sguardo sul suo viso, ero sicura che Duke stesse per perdere la pazienza.

“Per quale giornale lavori?” chiesi io con fare sospetto.

Quando il giornalista esitò, Duke lo interruppe.

“Non importa. Quello che dirò è che la mia amministrazione ha lavorato instancabilmente per combattere la corruzione negli ultimi dieci anni. Oltre a questo, Fury è un donatore, ma ancora più importante, è stato uno dei miei migliori amici da vent’anni ormai. Si potrebbe pensare a questa serata, come un compleanni festeggiato con i miei migliori amici più cari. Per favore fatelo passare” disse Duke indicando Fury.

I giornalisti risero e io rimasi sbalordita. Ero una ragazza che ci sapeva fare nel rispondere quando veniva attaccata. Ma non avevo mai visto nessuno sciogliere la tensione in modo così efficace in vita mia. Duke Bradon sarebbe diventato davvero presidente.

“Governatore, chi è che l’accompagna questa sera?” un altro giornalista disse riportando l’attenzione di tutti su di me.

Mi bloccai. Avrei dovuto dire qualcosa in quel momento? Cosa avrei dovuto dire? Duke e io eravamo ad un non appuntamento. Le persone avevano bisogno di saperlo? Doveva essere un segreto? Cominciai a farmi prendere dal panico, aprii la bocca quando,

“Sai che non mi piace mischiare affari e piacere” disse senza un pizzico di ironia.

“Stai dicendo che stasera è tutta una questione di piacere?” disse qualcuno con la mia sorpresa.

Ho scrutato la folla davanti a me chiedendomi chi avesse detto qualcosa di così inappropriato quando notai che tutti mi fissavano sbalorditi. Fu allora che mi resi conto che avevo assunto un’espressione davvero antipatica. Cristo santo! Lo sapevo. Stavo quasi per chiedere scusa quando il silenzio fu interrotto da una serie di risate.

“Sì, Governatore, sta dicendo che questa sera è tutta una questione di piacere?”

Potrei giurare che di aver visto Duke Bradon arrossire. “Ahhh …” balbettò.

“È il suo compleanno, come passi i tuoi compleanni di solito?” dissi io.

I giornalisti scoppiarono di nuovo a ridere. Non ero sicura se fosse a causa delle scemenze che continuavano ad uscirmi dalla bocca o per aver messo in imbarazzo il Governatore.

“È vero, Governatore? Il suo compleanno finirebbe il mio?” una giornalista disse dal fondo.

“Dipende. I tuoi di solito finiscono a letto da solo continuando a pensare cosa fare per le persone da aiutare?” disse il Governatore rispolverando il suo fascino.

“È questo che fa? Lavora per gli altri?” disse un’altra persona. E per un’altra persona, naturalmente, intendevo me. Cosa c’era di sbagliato in me? Giusto, ero ubriaca e faticavo anche a stare in piedi. Perché nessuno mi ha zittito?

Fortunatamente, dopo un altro giro di fragorose risate, Duke fece esattamente questo.

“Okay, gente, penso di essere stato messo abbastanza in imbarazzo per stasera” disse con un sorriso piacevole.

“Possiamo farvi una foto?” chiese un fotografo guardando noi due.

Dopo aver guardato le facce speranzose dei giornalisti, si è voltato verso di me. Non avevo idea di cosa aspettarmi. E quando ha detto: “Ti dispiace?” Ho avuto il primo indizio che stava accadendo qualcosa di insolito. Nello stato in cui mi trovavo, non riuscivo a capire cosa, ma dall’espressione sul viso di Duke, non mi sembrava una brutta cosa.

“Naturalmente” dissi unendomi a Duke mentre Fury si allontanava.

Di nuovo accecata da un flusso di luci, mi aggrappai al braccio di Duke e mi forzai a rimanere in piedi. Ero disorientata. Ma quando tutto finì, mi resi conto che niente di tutto ciò era stato poi così male. In effetti, era qualcosa con cui non mi sarebbe dispiaciuto convivere. Capivo perché Duke stesse pensando di candidarsi alla presidenza. Anche se essere sotto i riflettori era faticoso.

“Sai che sapranno tutto di te entro la fine della serata, giusto?” mi disse Duke mentre lasciavamo la moquette rossa e siamo entrati nel corridoio principale.

“Cosa intendi?”

“Voglio dire che sei appena entrata nella storia.”

“Oh mio dio, Governatore Bradon. Mi dispiace tanto.”

“Non scusarti … a meno che non ci sia qualcosa nel tuo passato di cui ho bisogno di sapere.”

La mia mente balenò sulla mia vita pateticamente tranquilla. Nessuno potrebbe trovare qualcosa di interessante nel mio passato se ci provasse. Il che, era alquanto triste come cosa. Come avevo fatto a sprecare così tanto la mia vita?

“No. Non c’è niente di interessante su di me che devi sapere.”

“Bene.”

“Pensi che sia un bene essere pateticamente noiosi?”

Duke ridacchiò. “Sì. In questo caso, è una cosa molto buona. Ma da quello che ho appena visto, ho difficoltà a credere che tu sia noiosa.”

“Posso confessarti un segreto?”

“Certo, dimmi pure.”

“Sono davvero ubriaca” ammisi e Duke scoppiò a ridere. Ovviamente pensava che stessi scherzando. Questo è stato positivo perché significava che probabilmente neanche i giornalisti l’avevano notato.

“Bene, questo spiegherebbe un po’ di cose” disse Duke in modo scherzoso.

“Sicuramente” dissi decidendo di continuare a scherzarci su.

Mentre attraversavamo il pavimento in marmo a scacchi bianchi e neri e ci avvicinavamo alle porte principali della sala da ballo, Duke si voltò verso di me.

“Sei mai stata all’Elk’s Tower prima?”

“Mai. Mi sono appena trasferita qui. Non sono stata nemmeno da Starbucks ancora” gli dissi.

“Be’, questo posto è un po’ più impressionante di uno Starbucks” disse mentre le porte di legno finemente intagliate si aprivano.

“Dovrei fare questa entrata da solo” disse sussurrando e lasciando il mio braccio.

Ero un po’ triste che mi stesse chiedendo di lasciarlo andare, ma mentre attraversava quella che era il pavimento di un grandissimo palco, ho capito perché. Mentre lo osservavo un riflettore si accese su di lui e una voce rimbombò dagli altoparlanti.

“Signore e signori, date un caloroso benvenuto al festeggiato e al nostro Governatore, Duke Bradon.”

Le centocinquanta persone vestite elegantemente sotto di lui si voltarono verso Duke e applaudirono. L’adorazione è continuata fino a quando la band ha suonato ‘Hail to the Chief’. Conoscevo la canzone solo perché era quella che veniva suonata ogni volta che un presidente entrava nella stanza.

Questo portò un ampio sorriso sul viso di Duke seguito da lui che salutò scherzosamente la band. Continuarono a suonare, e lui ha assunto la posizione di un re e ha salutato il pubblico come la regina. Tutti ne furono entusiasti e lui scese le scale completando il suo grande ingresso.

Quando è entrato tra la folla sottostante, ho capito un’altra cosa su di lui. Quell’uomo sapeva come stare in mezzo alla gente. Salutava tutti quelli che incontrava come se fossero stati amici di vecchia data che era felice di rivedere. Il livello di impegno necessario per farlo, persona dopo persona, è stato incredibile.

“È incredibile, no?” disse una voce femminile vicina a me.

Mi girai e vidi una donna di circa la mia età che aveva la corporatura metà della mia.

“Scusami” dissi non avendo realizzato se stesse parlando con me.

“Parlavi di Duke, giusto?”

Guardandola pensai se non fosse stata una delle persone di cui Duke mi aveva parlato e dalle quali bisognava stare attenti. Aveva detto che ci sarebbe stata gente a quella festa a cui avrebbe fatto piacere trovare un motivo per metterlo in cattiva luce.

“Sì, è fantastico” le dissi prima di riportare la mia attenzione sulla folla sottostante.

“Eri su quel tappeto rosso con lui, giusto?”

Mi voltai verso di lei con sospetto. “Sì.”

“Sei stata brava. Devo ammetterlo. Stavano cercando di metterlo in difficoltà” annuì, lei impressionata.

“Scusa. Tu sei…?”

“Sono te. Almeno, lo ero. Ma non ero affatto brava come te. Sei un’attrice o qualcosa del genere?”

“Non so di cosa tu stia parlando.”

“Dai. Non devi fare così con me. Siamo in poche a sapere com’è uscire per un appuntamento con Duke Bradon. O, meglio, a un non appuntamento con Duke Bradon, facendo pensare a tutti che sia un vero appuntamento. Come ho già detto, ero come te, ci sono passata anche io.”

Fissai di nuovo la donna. Aveva un viso familiare. L’avevo già vista prima. Meno di un anno prima era su tutte le foto che Duke postava.

“Sei Penelope Silvers” dissi provocandole un’espressione sorpresa.

“Oh. Hai fatto delle ricerche. Bravissima. Potresti restare nella sua cerchia ristretta visto quanto sei brava” disse con un tono malizioso.

“Hai frequentato Duke, giusto?”

“Be’, frequentato è una parola grossa. Diciamo che facevo quello che stai facendo tu ora con lui.”

“Che cosa sto facendo io?”

Penelope si girò verso la folla sottostante e trovò Duke.

“Gli stai reggendo il gioco in maniera tale che un giorno diventerà presidente degli Stati Uniti d’America.”

La fissai scioccata.

“Non ha ancora condiviso il suo grande piano con te?”

Non risposi.

“Oh. Da come hai risposto ai giornalisti, credevo che te lo avesse già detto. Vuoi un drink? Io credo di aver bisogno di un drink. Vieni con me” disse lei con un sorriso. Mi guardava come se fossi stata un pesce che aveva appena abboccato alla sua esca. E, a dirla tutta, mi ci sentivo davvero.

“Sì, ho bisogno anche io di bere qualcosa” le dissi quando mi fece un sorriso e mi portò verso il bar.

“Ecco la prima cosa che devi sapere di Duke” disse Penelope prima di rivolgersi al barman. “Barista, dammi un gin tonic. E, non guardarmi così. E, dalle un…” si girò verso di me.

Dovevo farlo davvero? Già avevo bevuto due bicchieri di vino a stomaco vuoto.

“Lo stesso per me” dissi sapendo che non avrei dovuto, essendomi già dimostrata imprevedibile quella sera. Non sapevo cosa sarebbe potuto succedere poi. Penelope mi diceva delle cose pazzesche. Non avevo modo di sapere se fossero vere. Ma ero sicura di voler continunare a sentire quello che mi stava dicendo.

Quando entrambe prendemmo i nostri drink, Penelope si portò il bicchiere alla bocca come se stesse ricevendo il nettare degli dei. Dopo il primo sorso fece un “Ahhh” chiaramente udibile, i suoi lineamenti si ammorbidirono e si girò verso di me di nuovo,

“Okay. Se vuoi continuare a fare ciò che hai fatto fino ad ora con il Governatore Duke Bradon, fai pure, ma la prima cosa che devi sapere è che lui non ti amerà mai” disse in maniera fredda. “Non può”

“Perché no?” chiesi in maniera automatica, senza neanche pensare.

Allora un sorriso inondò il suo viso, sapevo che non avrei dovuto chiederlo.

“Così, sei una di quelle, eh?” nessun problema. Credimi, lo ero anche io. È difficile da resistere, giusto? Potente? Bello? Lo so, ma non ti vedrà mai. Non può vederti. Non può vedere nessuno. E questo è perché è focalizzato ancora su qualcun altro.”

“Il governatore Bradon è già innamorato di qualcuno?” domandai stupita.